Insonnia
L’insonnia è il disturbo del sonno più comune e consiste nella difficoltà ad addormentarsi, a mantenere il sonno o nel risveglio precoce. Può essere transitoria, acuta o cronica e compromettere seriamente il benessere psicofisico. È più frequente nelle donne e negli anziani, ma può manifestarsi anche in età pediatrica. La qualità del sonno alterata può influenzare negativamente la produttività, l’umore e la salute generale.
I sintomi includono:
- Insonnia iniziale: difficoltà ad addormentarsi;
- Insonnia intermedia: risvegli frequenti;
- Insonnia terminale: risveglio precoce e impossibilità di riaddormentarsi.
Si associano spesso stanchezza diurna, ridotta concentrazione, alterazioni dell’umore e bassa qualità della vita. Nei bambini, possono manifestarsi disturbi legati alla gestione del momento dell’addormentamento.
Le cause possono essere primarie (senza una malattia sottostante) oppure secondarie a:
- Disturbi psichiatrici (ansia, depressione)
- Patologie organiche (asma, reflusso, ipertiroidismo, dolore cronico)
- Apnee notturne o sindrome delle gambe senza riposo
Altri fattori includono stress, lavoro su turni, uso di sostanze stimolanti, alterazioni del ritmo sonno-veglia e predisposizione genetica.
La diagnosi è principalmente clinica, basata su anamnesi, analisi delle abitudini e disturbi associati. In casi specifici possono essere indicati:
- Polisonnografia, per indagare altri disturbi del sonno
- Actigrafia, per monitorare i ritmi sonno-veglia in modo prolungato
La gestione si basa su:
- Igiene del sonno, con regolarità di orari e ambiente favorevole al riposo
- Terapia cognitivo-comportamentale, per correggere pensieri e abitudini disfunzionali
- Farmaci ipnoinducenti, in casi selezionati e sotto controllo medico
- Melatonina, utile in alcune forme di insonnia legate al ritmo circadiano
Tecniche di rilassamento e uno stile di vita equilibrato sono parte integrante della cura.
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Ultimo aggiornamento: 16/06/2025