PATOLOGIE

Respiro di Cheyne-Stokes

Il respiro di Cheyne-Stokes è un’anomalia del ritmo respiratorio caratterizzata da un’alternanza ciclica di fasi di apnea e iperpnea. Durante ogni ciclo, la respirazione diventa progressivamente più profonda e rapida (iperpnea), poi rallenta e si interrompe per alcuni secondi (apnea), per poi ricominciare. È una forma di apnea centrale, poiché dipende da un’alterazione del centro respiratorio del sistema nervoso centrale e non da ostruzioni meccaniche delle vie aeree.

I sintomi principali associati al respiro di Cheyne-Stokes includono:

  • Respirazione ciclica, con fasi di apnea e iperpnea
  • Dispnea notturna
  • Risvegli frequenti durante il sonno
  • Affaticamento diurno
  • Rumori respiratori anomali osservati da chi assiste il paziente
  • Nei casi avanzati, peggioramento di sintomi legati alla patologia sottostante, come lo scompenso cardiaco

Il respiro di Cheyne-Stokes è legato a problemi nel centro respiratorio del cervello, situato nel bulbo encefalico. In condizioni normali, questo centro regola automaticamente il ritmo respiratorio in risposta ai livelli di ossigeno e anidride carbonica nel sangue. Quando i meccanismi di regolazione diventano instabili, come in alcune patologie o a causa di lesioni al sistema nervoso, il controllo della respirazione può oscillare in modo ciclico, portando a fasi di iperpnea seguite da apnea. Questa instabilità può essere dovuta a diverse cause, tra cui:

  • Scompenso cardiaco. Quando il cuore non riesce a pompare sangue in modo efficiente, può provocare un ritardo nella circolazione del sangue ossigenato verso il cervello, influenzando il controllo del ritmo respiratorio.
  • Patologie neurologiche come ictus, demenza avanzata o altre lesioni cerebrali che compromettono i centri respiratori.
  • Alta quota. Nelle persone non acclimatate, l’altitudine può causare il respiro di Cheyne-Stokes, poiché la bassa pressione dell’ossigeno ambientale altera il ritmo respiratorio.
  • Farmaci e intossicazioni. L’uso di narcotici e sedativi può interferire con il controllo della respirazione, così come intossicazioni da sostanze come il monossido di carbonio.

Il meccanismo specifico che porta a questo disturbo implica un’oscillazione dei livelli di anidride carbonica (CO₂) e ossigeno nel sangue. Durante l’apnea, la CO₂ si accumula e raggiunge livelli elevati, stimolando la fase di iperpnea per espellerla. A sua volta, questa iperventilazione riduce eccessivamente la CO₂, portando a una fase di apnea fino a quando i livelli di CO₂ non risalgono nuovamente, e il ciclo si ripete.

Questo andamento respiratorio è osservato soprattutto in persone anziane, durante il sonno. In alcuni casi, la Cheyne-Stokes si osserva nei pazienti ospedalizzati per malattie in fase terminale, dove la presenza di questo tipo di respirazione può segnalare un peggioramento della condizione.

La diagnosi si basa sull’osservazione clinica e sulla conferma mediante polisonnografia, che permette di monitorare i cicli respiratori, i livelli di ossigenazione e l’eventuale apnea notturna. Esami strumentali come ecocardiogramma e risonanza magnetica cerebrale sono utili per identificare patologie cardiache o neurologiche associate.

Il trattamento è mirato alla causa sottostante. Nei casi legati a scompenso cardiaco, è fondamentale ottimizzare la terapia cardiologica. Nei disturbi respiratori del sonno, può essere indicata la ventilazione a pressione positiva continua (CPAP), che stabilizza il ritmo respiratorio. In pazienti selezionati, soprattutto in presenza di ipossiemia notturna, si può ricorrere all’ossigenoterapia. Nei casi in fase terminale, la gestione è orientata al supporto palliativo.

Le informazioni presenti nel sito, validate dai nostri medici, sono destinate a scopi informativi/divulgativi e non sostituiscono in nessun modo il rapporto diretto medico-paziente, né la visita specialistica. È fondamentale sempre consultare il medico per una diagnosi precisa e trattamento personalizzato.

Ultimo aggiornamento: 16/06/2025

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