Fibrillazione atriale
La fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia cardiaca più comune: interessa circa 1-2 % della popolazione generale—circa 600 000 persone in Italia—e la sua prevalenza aumenta in modo marcato oltre i 65 anni. È una perdita del normale ritmo “sinusale” dovuta a impulsi elettrici disorganizzati che fanno contrarre gli atri in modo rapido (fino a 300-600 impulsi/minuto) e irregolare, riducendo l’efficienza di pompaggio del cuore.
- Patologie cardiache: ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica, valvulopatie (in particolare mitraliche), scompenso, cardiomiopatie
- Fattori extracardiaci: alterazioni tiroidee, obesità, apnea ostruttiva del sonno, infezioni gravi, abuso di alcol o sostanze stimolanti
- Condizioni predisponenti: età avanzata, familiarità, recente cardiochirurgia o interventi valvolari
- La frequente coesistenza di più fattori favorisce l’instaurarsi e la cronicizzazione dell’aritmia.
La diagnosi si fonda sul tracciato elettrocardiografico; quando l’aritmia è intermittente si ricorre a Holter 24-48 h o registratori a prolungata durata. Ecocardiogramma, esami ematici (incluso assetto tiroideo) e, se indicato, studio elettrofisiologico completano il quadro.
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Ultimo aggiornamento: 16/06/2025