PATOLOGIE
Aritmia cardiaca
L’aritmia cardiaca è un’alterazione del ritmo del cuore, che può risultare troppo veloce (tachicardia), troppo lento (bradicardia) o irregolare. In alcuni casi è asintomatica; in altri può costituire un’emergenza medica.
I sintomi variano da semplici palpitazioni a vertigini, dispnea e dolore toracico. Nei casi più gravi può causare sincope, svenimento e persino arresto cardiaco.
Le cause comprendono disturbi cardiaci (malattia coronarica, insufficienza cardiaca, cardiomiopatie, valvulopatie), squilibri elettrolitici, disfunzioni tiroidee, stress, uso di sostanze eccitanti (come caffeina o nicotina), farmaci specifici e fattori ereditari.
La diagnosi si basa su elettrocardiogramma (ECG) a riposo o sotto sforzo, monitoraggio Holter (24-48 ore) e, se necessario, ecocardiogramma, risonanza magnetica cardiaca o studio elettrofisiologico per individuare la natura dell’aritmia. Nei casi di sospetta predisposizione genetica o familiarità per sindromi aritmiche ereditarie, può essere opportuno un consulto con la Cardiologia Molecolare, specializzata nell’analisi genetica e nelle strategie terapeutiche mirate.
Il trattamento prevede la gestione dei fattori scatenanti o sottostanti, come il controllo dell’ipertensione o la correzione degli squilibri ormonali. In caso di grave scompenso o necessità di intervento avanzato, è opportuno rivolgersi a strutture specializzate in cardiologia interventistica dove possono essere attuati diversi tipi di intervento come ad esempio ablazione transcatetere e, in alcune circostanze, l’impianto di pacemaker o defibrillatore cardiaco.
Le informazioni presenti nel sito, validate dai nostri medici, sono destinate a scopi informativi/divulgativi e non sostituiscono in nessun modo il rapporto diretto medico-paziente, né la visita specialistica. È fondamentale sempre consultare il medico per una diagnosi precisa e trattamento personalizzato.
Ultimo aggiornamento: 16/06/2025