PATOLOGIE

Epilessia

L’epilessia è una malattia neurologica cronica caratterizzata dalla predisposizione del cervello a generare crisi epilettiche ricorrenti, dovute ad anomalie nell’attività elettrica della corteccia cerebrale. Le crisi possono manifestarsi con sintomi molto variabili, da brevi perdite di coscienza a convulsioni intense, a seconda dell’area cerebrale coinvolta. È una delle condizioni neurologiche più comuni, con una prevalenza stimata intorno all’1% della popolazione. L’epilessia può insorgere a qualsiasi età, con due picchi di incidenza: in età infantile e nella popolazione anziana.

Le manifestazioni cliniche dell’epilessia dipendono dalla tipologia di crisi, che si distinguono principalmente in focali (o parziali) e generalizzate:

  • Crisi focali: originano da un’area localizzata della corteccia cerebrale (focolaio epilettogeno). Possono causare movimenti involontari, formicolii, disturbi visivi o linguistici, alterazioni comportamentali o sensazioni di dejà-vu. Possono avvenire con o senza perdita di coscienza.
  • Crisi generalizzate: coinvolgono l’intera corteccia cerebrale fin dall’inizio. Le forme più comuni sono:
    • Crisi tonico-cloniche: con perdita di coscienza, caduta a terra e convulsioni diffuse.
    • Crisi di assenza: tipiche dell’infanzia, caratterizzate da brevi sospensioni della coscienza senza movimenti evidenti.
    • Altri tipi includono crisi toniche, atoniche e miocloniche.
Altri sintomi associati possono includere nausea, vertigini, alterazioni sensoriali o uditive e una sensazione premonitrice chiamata aura, che precede la crisi.

Le cause dell’epilessia variano in base alla forma:

  • Epilessia focale sintomatica: causata da lesioni cerebrali strutturali (ictus, tumori, traumi, malformazioni).
  • Epilessia focale criptogenica: presenza clinica di un focolaio epilettogeno senza evidenza strumentale di lesione.
  • Epilessia generalizzata idiopatica: associata a predisposizione genetica, anche familiare, e spesso non legata a lesioni evidenti.
  • Fattori scatenanti: abuso o astinenza da alcol e farmaci, privazione di sonno, disordini metabolici o elettrolitici, stress. In alcune situazioni, questi fattori possono causare crisi sintomatiche acute anche in assenza di epilessia conclamata.

La diagnosi dell’epilessia è basata principalmente sull’anamnesi dettagliata e sulla descrizione delle crisi:

  • Elettroencefalogramma (EEG): registra l’attività elettrica cerebrale e rileva le anomalie epilettiformi.
  • Risonanza magnetica (RM) dell’encefalo: consente di identificare malformazioni, lesioni o aree di sclerosi corticale.
  • TC cerebrale: può essere utile se la RM non è disponibile.
  • Valutazione clinica: essenziale per interpretare i dati strumentali e formulare la diagnosi.
  • In casi selezionati, test genetici o indagini più approfondite possono essere indicati.

Il trattamento dell’epilessia è finalizzato al controllo delle crisi e alla riduzione del rischio di recidive:

  • Farmaci antiepilettici: rappresentano la terapia principale. La scelta del farmaco dipende dal tipo di epilessia, dall’età del paziente e dalle condizioni generali. Circa il 70-80% dei pazienti ottiene un buon controllo con la sola terapia farmacologica.
  • Rimozione dei fattori scatenanti: quando presenti (uso di sostanze, disturbi metabolici), la loro correzione può essere sufficiente.
  • Neurostimolazione: tecniche come la stimolazione del nervo vago o la stimolazione cerebrale profonda sono opzioni per pazienti non candidabili alla chirurgia. 
  • Chirurgia: riservata esclusivamente a forme farmacoresistenti, quando il focolaio epilettogeno è ben localizzabile e l’intervento non comporta deficit funzionali.
La gestione dell’epilessia richiede anche l’adozione di uno stile di vita sano, evitando stress, mancanza di sonno, abuso di alcol o sostanze, per ridurre il rischio di crisi.

Le informazioni presenti nel sito, validate dai nostri medici, sono destinate a scopi informativi/divulgativi e non sostituiscono in nessun modo il rapporto diretto medico-paziente, né la visita specialistica. È fondamentale sempre consultare il medico per una diagnosi precisa e trattamento personalizzato.

Ultimo aggiornamento: 16/06/2025

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