Asma

L’asma è tra le malattie respiratorie quella più frequente con circa 250.000 decessi all’anno (stima OMS). È una malattia eterogenea, solitamente caratterizzata da infiammazione cronica delle vie aeree, storia di respiro sibilante, dispnea, costrizione toracica e tosse che variano nel tempo e di intensità e una limitazione variabile al flusso aereo espiratorio. Spesso l’asma è caratterizzata da iperreattività bronchiale verso stimoli diretti ed indiretti. 
Alcuni pazienti, soprattutto anziani fumatori, possono avere caratteristiche sia dell’asma che della bronchite cronica ostruttiva e vengono identificati come Sindrome da Overlap (ACOS). 

I pazienti con asma, ed in particolare con asma grave, possono trarre beneficio dalla caratterizzazione della malattia in: asma allergico, asma riacutizzato da aspirina o asma eosinofilico, soprattutto per il trattamento farmacologico (anti IgE, antagonisti dei recettori dei leucotrieni, anti IL-5, etc…).

I principali sintomi dell’asma sono respiro sibilante, dispnea, costrizione toracica, tosse e limitazione variabile al flusso espiratorio. 

Le indagini diagnostiche prevedono:

  • spirometria;
  • test di reversibilità;
  • valutazione della variabilità diurna del PEF;
  • valutazione dei sintomi tramite questionari validati (ACT).

Tra i fattori di rischio per lo sviluppo della malattia oltre a quelli genetici, ci sono riniti o rinosinusiti, intolleranza ad aspirina, esposizione professionale, etc.. 

Tra i fattori scatenanti gli attacchi di asma si identificano le infezioni, l’esposizione ad allergeni, il fumo di sigarette, l’attività fisica, il reflusso gastroesofageo, l’inquinamento atmosferico, etc... 

Un’approfondita valutazione allergologica, tramite raccolta dell’anamnesi, Skin prick test ed eventuali ulteriori indagini su sangue consentono la caratterizzazione dell’asma allergico. In alcuni casi può essere utile la valutazione dell’infiammazione bronchiale (eosinofilica o neutrofilica) tramite la misura dell’ossido nitrico esalato e l’analisi dell’espettorato indotto. 

Trattamento:

Sollievo dei sintomi: beta 2-agonisti a rapida azione (a breve durata: salbutamolo, terbutalina, o a lunga durata: formoterolo) e il formoterolo in genere sotto forma di combinazione con corticosteroidi inalatori (CSI), nell’ambito della strategia di “mantenimento e bisogno”. I corticosteroidi orali sono utilizzati per brevi periodi per il trattamento delle riacutizzazioni e gli anticolinergici a breve durata d’azione (ipratropio) sono consigliati quasi esclusivamente per il trattamento delle gravi crisi asmatiche, in genere in associazione con il salbutamolo.

Controllo della malattia: CSI, combinazioni di CSI e beta2-agonisti a lunga durata d’azione (LABA: salmeterolo e formoterolo), antileucotrieni (montelukast e zafirlukast) e farmaci che vengono utilizzati per pazienti selezionati: Anti IgE e/o corticosteroidi orali nei pazienti più gravi, teofillina in aggiunta alle combinazioni CSI/LABA. L’uso dei soli LABA in monoterapia non associati a CSI è controindicato, per il rischio di gravi riacutizzazioni.

I pazienti con asma grave, così come quelli con altre patologie respiratorie croniche, possono trarre giovamento da un percorso di riabilitazione respiratoria che ha lo scopo di ridurre i sintomi, migliorare la qualità della vita, aumentare la compliance del paziente e diminuire i costi di gestione della malattia.
 


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