Tumore del fegato

Il Tumore del fegato o tumore epatico è una malattia causata dalla moltiplicazione incontrollata di cellule all’interno dell’organo stesso (il più grande del nostro corpo) che si trasformano in maligne. È più diffuso nei maschi e dopo i 60 anni.

Esistono due tipi di tumore del fegato: il tumore primitivo, che ha origine direttamente nel fegato, e il tumore secondario o metastatico, generato da tumori che originano in altri organi (colon, stomaco, pancreas...) e che coinvolgono il fegato in un secondo momento.

Le due forme più frequenti di tumore primitivo del fegato negli adulti sono il carcinoma epatocellulare, o epatocarcinoma, che ha origine negli epatociti (le cellule del fegato) e il colangiocarcinoma, che deriva dalle cellule delle vie biliari intraepatiche. L’epatoblastoma, invece, è il tumore del fegato più diffuso in età infantile, in particolare nei bambini sotto i due anni di età.

Per quanto riguarda le cause, oltre il 70% dei casi di tumori primitivi del fegato è legato alle conseguenze dell’infezione da virus dell’epatite B (HBV) e dell’epatite C (HCV).

Altri fattori di rischio possono essere l’alcolismo, la cirrosi, l’emocromatosi (una malattia legata all’accumulo di ferro nel sangue). Negli ultimi anni si è dimostrato anche l’effetto cancerogeno dell’aflatossina, una sostanza nociva prodotta da muffe e funghi.

Il tumore del fegato nella fase iniziale spesso non provoca sintomi, che cominciano invece a manifestarsi nel corso dello sviluppo della malattia: dolore localizzato al lato destro nella parte superiore dell’addome, associato a un senso di pesantezza, perdita di appetito, sensazione di gonfiore e di pienezza, debolezza, nausea, vomito, pelle e occhi di colore giallo (ittero), febbre. Purtroppo, per le grandi capacità di compensazione proprie di quest’organo, potrebbe non manifestarsi alcun disturbo fino alle fasi più avanzate e questo può ritardare e compromettere il trattamento.

Per porre una diagnosi sono necessari alcuni approfondimenti specifici, tra cui la valutazione della funzione epatica attraverso appositi esami del sangue, ecografia, tomografia computerizzata (TC), risonanza magnetica (RM), biopsia.

La terapia dipende dallo stadio. L’intervento chirurgico per asportare la porzione d’organo interessata è indicato quando il tumore è localizzato e non si è  diffuso ad altri organi. 

La chemioterapia, la chemioembolizzazione (chiusura di piccoli vasi sanguigni), la radioterapia sono indicate per i pazienti che non possono essere sottoposti ad altri trattamenti.

Il trapianto di fegato è una alternativa soprattutto per i pazienti con tumori del fegato di piccole dimensioni.


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