Il Respiro di Cheyne-Stokes (chiamato anche respiro periodico) è una forma di respiro patologico: il soggetto alterna delle fasi di apnea (assenza di respirazione), che possono durare anche fino a 20 secondi, ad altre caratterizzate da cicli respiratori brevi e frequenti, per poi tornare all’apnea.
L’apnea, va detto, non dipende in questo caso dall’ostruzione delle vie respiratorie, ma è “di tipo centrale”, in altre parole a livello del centro respiratorio bulbare (un centro che regola la respirazione, sito nel bulbo encefalico) viene meno l’impulso nervoso che regola, appunto, il respiro.
È un disturbo che si manifesta con maggior frequenza negli anziani, specie durante il sonno; può comparire anche a elevate altitudini, ma soprattutto si manifesta in alcune patologie, per lo più a carico del cuore (scompenso cardiaco e altre cardiopatie), ma anche malattie respiratorie, gravi encefalopatie e alcune forme di intossicazione, specie da narcotici e ipnotici.
Le conseguenze variano da frequenti risvegli, quando il disturbo si manifesta la notte in soggetti peraltro sani, che compromettono la qualità del sonno, al peggioramento della malattia in atto.
Una curiosità: il nome di questa anomalia patologica deriva dai due medici che lo descrissero per la prima volta nel XIX secolo: lo scozzese John Cheyne e l'irlandese William Stokes.