Patologie restrittive

Le malattie polmonari restrittive riducono la distensibilità dei polmoni, compromettendo l’espansione polmonare e causando così affaticamento e riduzione del volume polmonare. Patologie restrittive, inoltre, portano a un incremento dell’elasticità e a difficoltà inspiratorie.

Vedi anche, per cogliere meglio la differenza con queste, patologie ostruttive.

I sintomi variano a seconda della specifica patologia. Tuttavia, la dispnea è uno dei sintomi più diffusi. Tosse secca, dolore al torace, debolezza muscolare, affaticamento, sibili respiratori o tracce di sangue nel catarro sono alcuni dei segni che possono indicare l’insorgenza di una patologia polmonare restrittiva.

Per la diagnosi si ricorre ad analisi del sangue, a radiografie, a tecniche di imaging come la tomografia computerizzata (TC) e la risonanza magnetica, e a test della funzionalità respiratoria.

Tra le patologie restrittive e le altre patologie che possono portare a disturbi polmonari di tipo restrittivo, ricordiamo: asbestosi, cifosi, fibrosi pleurica, fibrosi polmonare, fibrotorace, miosite, obesità, patologie neuromuscolari dei muscoli respiratori (vedi anche patologia respiratoria nelle malattie neuromuscolari e osteoarticolari), polmonite, scoliosi, silicosi, sindrome da distress respiratorio, spondilite anchilosante, tubercolosi.

Il trattamento è in relazione alla patologia riscontrata nel paziente.


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