Patologie diagnosticabili con TC in addome

La tomografia computerizzata, indicata anche con la sigla TC, o CT (dall’inglese computed tomography), o ancora – seppure ormai obsoleta – TAC (che sta per tomografia assiale computerizzata) è una tecnica di indagine radiodiagnostica, che appartiene perciò al campo delle tecniche di diagnostica per immagini (o imaging). Attraverso di essa è possibile riprodurre immagini “in sezione” (cioè tomografiche) e tridimensionali dei distretti anatomici: un fascio attenuato di raggi X passa attraverso una sezione corporea e l’immagine viene analizzata da un computer. Se all’inizio dell’utilizzo della tecnica le immagini potevano essere analizzate solo lungo un piano assiale, ora la ricostruzione delle stesse è tridimensionale (ecco perché il termine “tomografia assiale computerizzata” e la relativa sigla TAC sono obsoleti).

I campi di applicazione sono pressoché infiniti. Per quanto riguarda l’addome, l’uso della TC si presta in particolare per lo studio e l’indagine di intestino, fegato, pancreas, reni e vasi sanguigni. Per esempio:

  • per ricercare e valutare tumori (del colon, del fegato, del pancreas, dei reni…);
  • per indagare le conseguenze di traumi ossei o viscerali;
  • per ricercare emorragie interne;
  • per valutare pancreatiti, colecistiti e stati ascessuali;
  • per valutare la pervietà dei vasi e lo stato della parete degli stessi;
  • può anche guidare una biopsia.

La TC è una tecnica indolore, trattandosi di un tubo aperto non provoca problemi di claustrofobia, può essere eseguita con o senza un mezzo di contrasto; è soltanto controindicata quando il paziente è allergico al mezzo di contrasto o ha un’insufficienza renale (nei casi in cui il mezzo di contrasto è previsto) e nelle donne in gravidanza.


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