Fratture osteoporotiche

Le fratture sono la complicanza più grave dell’osteoporosi, infatti possono arrivare a provocare un’invalidità permanente e, specie nelle persone più anziane e maggiormente compromesse, ridurre la sopravvivenza. Le sedi dell’apparato scheletrico che sono più soggette a fratture osteoporotiche sono: il polso, le vertebre, il femore, l’omero e le coste. L’osteoporosi è una malattia scheletrica generalizzata, caratterizzata da riduzione della massa ossea e conseguente aumento del rischio di frattura. In generale, le fratture da fragilità sono più frequenti nelle donne rispetto agli uomini, come del resto l’osteoporosi stessa.

I sintomi delle fratture osteoporotiche si differenziano in base al punto in cui si sono verificate. Le fratture vertebrali in generale si manifestano con un dolore acuto e improvviso alla schiena che rende difficile o impossibile muoversi. A lungo andare possono portare anche a dolore vertebrale cronico, problemi di respirazione, senso precoce di sazietà, perdita di peso, con ricadute sulla sfera psicologica del paziente (perdita dell’autostima, depressione…). Può sopravvenire anche una dipendenza da analgesici. Possono verificarsi non solo a causa di una caduta, ma anche per un movimento brusco. Le fratture di femore sono anche più pericolose di quelle vertebrali perché aumentano il rischio di mortalità.

La diagnosi di una frattura avviene attraverso accertamenti radiologici; per ottenere maggiori informazioni può essere utile anche una risonanza magnetica. Quando la frattura svela un’osteoporosi non precedentemente diagnosticata questa andrà indagata attraverso l’anamnesi e la valutazione dei fattori di rischio del soggetto, ed esami specifici come la densitometria minerale ossea (MOC) della colonna lombare e del femore e analisi sul sangue e le urine.

Anche il trattamento delle fratture osteoporotiche dipende dall’osso interessato e dalle condizioni del soggetto. I casi più gravi, come le fratture di femore, richiedono un intervento chirurgico con inserimento di protesi. Dopo il ricovero in ospedale, è necessaria una lunga riabilitazione per recuperare la funzionalità. È essenziale la prevenzione delle fratture osteoporotiche: questa parte da una corretta e tempestiva diagnosi dell’osteoporosi cui seguiranno le indicazioni più opportune: da un appropriato esercizio fisico, a una corretta alimentazione, all’assunzione di calcio e vitamina D seguiti, qualora queste misure non siano sufficienti, dall’assunzione di bifosfonati, farmaci che arrestano la perdita della mineralizzazione dell’osso. Altrettanto utile è evitare situazioni ad alto rischio, rimuovere tappeti e mettere in atto tutte quelle condizioni che specie nell’anziano possono facilitare il rischio di caduta.


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