Per Embolia arteriosa si intende la limitazione del flusso sanguigno in un’arteria o la sua ostruzione a causa di un embolo. Quando l’embolia arteriosa interessa braccia o gambe (quest’ultima è la variante più comune), si parla di embolia arteriosa periferica. Contrariamente al trombo (vedi trombosi), l’embolo è un’entità mobile che si sposta all’interno del sistema circolatorio. Inoltre, sempre diversamente dal trombo, l’embolo non è necessariamente un coagulo di sangue. Può infatti trattarsi, oltre che di un coagulo di sangue, anche di un corpo estraneo (come, per esempio, una scheggia), un coagulo di grasso, una bolla d’aria ecc.
Tra i fattori di rischio si annoverano l’obesità, il fumo, la prolungata immobilità, l’età avanzata o la presenza di malattie cardiache.
I sintomi più comuni di un’Embolia arteriosa periferica, riscontrabili a livello dell’arto o degli arti interessati, sono dolore o spasmi muscolari, formicolio e/o intorpidimento, freddo alle dita e/o ipotermia, debolezza e/o difficoltà motorie, mancanza di polso.
La diagnosi di embolia arteriosa viene posta attraverso l’anamnesi, la vista medica ed esami specifici come angiografia, l’ecocolor-Doppler, la risonanza magnetica.
Il trattamento è mirato alla rimozione dell’embolo e può variare in base alla natura di quest’ultimo. La rimozione avviene per mezzo di farmaci trombolitici che permettono di dissolvere l’embolo (trombolisi) o tramite approccio chirurgico (embolectomia). In caso di embolie gassose (causate cioè dalla formazione di bolle d’aria nell’apparato cardiovascolare) si ricorre invece alla camera iperbarica che consiste nell’uso terapeutico di ossigeno puro al 100%.
Essenziale la prevenzione, specie per i soggetti a rischio: evitare di fumare, evitare l’assunzione di cibi grassi, fare attività fisica.