L’Eccessiva sonnolenza diurna (o EDS, dall’inglese excessive daytime sleepiness) è una condizione medica cronica che induce a un’insolita spossatezza, stanchezza, irritabilità e conseguente difficoltà di concentrazione durante le ore del giorno e scarso rendimento scolastico e/o lavorativo.
L’EDS può verificarsi anche se il sonno notturno è regolare e di adeguata durata ed è spesso una manifestazione di altri disturbi del sonno quali apnee notturne, disturbi del ritmo circadiano (ovvero un l’alterazione del normale ciclo sonno-veglia), narcolessia (o malattia del sonno, caratterizzata da episodi di addormentamento involontari) e sindrome del sonno insufficiente. Inoltre, l’eccessiva sonnolenza durante le ore diurne può essere un segnale della possibile presenza di una depressione. Altre cause dell’EDS, seppur meno comuni, possono essere l’interruzione o l’utilizzo prolungato di farmaci.
I sintomi più comuni di questa condizione sono: momenti di addormentamento improvviso, episodi di sonnambulismo, effettuare movimenti violenti durante il sonno, l’addormentamento in situazioni potenzialmente rischiose, ripetuti attacchi di debolezza a livello muscolare.
La diagnosi da parte del medico avviene previa accurata anamnesi della situazione medico-sanitaria del paziente. Verranno valutati anche altri fattori, tra cui il livello di stress, lo svolgimento di attività fisica e le abitudini alimentari e di riposo. La “scala di sonnolenza di Epworth” è uno degli strumenti diagnostici utilizzati per identificare i casi di EDS e consiste in un questionario in cui viene richiesto al paziente di indicare quale probabilità ha di addormentarsi in diverse situazioni.
La molteplicità di disordini e fattori che possono portare a un’eccessiva sonnolenza diurna rende difficile identificare un’unica soluzione. Per questo motivo, solo una volta che il medico ne avrà individuato la causa specifica sarà possibile identificare il trattamento più adeguato.