Disturbi della personalità

L’espressione “Disturbi della personalità” richiama un insieme di rigidi comportamenti che l’individuo mette in atto inesorabilmente, nonostante la loro inefficacia. Ne derivano problemi relazionali (il rapporto con gli altri tende ad essere distaccato e instabile), di gestione dello stress e una visione distorta della propria persona nei vari contesti in cui si viene a trovare (il soggetto può essere, per esempio, gentile o sgarbato a seconda delle situazioni).

All’origine di tali disturbi, che possono colpire uomini e donne in egual misura, vi sarebbe una componente genetica che subisce l’influenza dei fattori ambientali.

Essi sono stati variamente classificati nel corso del tempo. Oggi vengono distinti in tre grandi aree.

  • Cluster A: comprende disturbi di tipo paranoide (diffidenza verso gli altri), schizoide (tendenza a pensare che gli altri siano crudeli) e schizotipico (eccentricità del comportamento), che producono condotte strane o eccentriche.
  • Cluster B: annovera i disturbi di tipo borderline (forti sbalzi d’umore e impulsività), narcisistico (bisogno di ammirazione), istrionico (ricerca esagerata di attenzione) e antisociale (violazione dei diritti altrui), che danno vita a comportamenti caratterizzati da drammaticità.
  • Cluster C: include i disturbi di tipo evitante (senso di inadeguatezza), dipendente (atteggiamento di sottomissione), ossessivo-compulsivo (tendenza al controllo e al perfezionismo), che generano ansia o inibizione.

Il soggetto può sviluppare anche ansia, depressione, ipocondria, insonnia, fino ad arrivare alla dipendenza da sostanze stupefacenti o a comportamenti sessuali impulsivi. È questa sintomatologia che, in genere, induce il soggetto a rivolgersi al medico, il quale giunge alla diagnosi ponendogli una serie di domande o interrogando amici e familiari.

Per aiutare il paziente a comprendere la natura dei suoi problemi e modificare i comportamenti inappropriati, sono consigliate sia la terapia individuale sia quella di gruppo, compresa quella familiare. I farmaci (antipsicotici) alleviano ansia, depressione e condotte impulsive.


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