Disturbi del campo visivo e visuo-spaziali

Per “campo visivo” si intende l’area visiva percepita dall’occhio quando si fissa un punto.  Esso viene studiato e indagato tramite la cosiddetta perimetria che può essere manuale o automatica. Il suo esame è essenziale per quantificare e rilevare la perdita di sensibilità della retina agli stimoli luminosi (difetti periferici e  centrali).

Sono numerose le patologie che compromettono il campo visivo, primo fra tutti il glaucoma, una malattia cronica e progressiva dell’occhio, causata da un aumento della pressione intraoculare che, se non trattato, compromette prima la visione laterale, superiore e inferiore, e infine – quando la malattia si aggrava – anche quella centrale.

Altre patologie che compromettono il campo visivo sono patologie neurologiche, come le neuriti ottiche, o patologie cerebrovascolari, come l’ischemia del nervo ottico. Anche lo scotoma, ovviamente, compromette il campo visivo, in quanto si tratta di un’area di cecità parziale o totale all’interno del campo stesso.

Per la stessa ragione l’emianopsia, che comporta il dimezzamento del campo visivo in seguito a lesioni del tratto ottico (una continuazione del nervo ottico) o del chiasma ottico (area del cervello in cui le fibre nervose che compongono i nervi ottici si incrociano parzialmente).

I disturbi visuo-spaziali sono disturbi di organizzazione dello spazio. Si tratta di una  distorsione nella percezione e nella stima delle relazioni spaziali esistenti tra gli oggetti dell’ambiente e tra questi e il soggetto stesso. Tali disturbi sono molto frequenti nei bambini nati prematuri, e possono accompagnarsi a problemi di apprendimento durante la loro crescita.

Il bambino con difficoltà visuo-spaziali fatica a compiere anche le azioni più semplici, in quanto non riesce a mantenere la giusta distanza tra il proprio corpo e l'oggetto di riferimento per l’azione stessa.

Il trattamento neuropsicomotorio, attraverso test specifici, mira a individuare i deficit nel bambino per stabilire una terapia riabilitativa. Le figure di riferimento sono: neuropsichiatra, psicologo, psicodiagnosta, logopedista.


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