La Còrea è un disturbo che causa movimenti involontari, imprevedibili rapidi, scattanti (il termine deriva dal greco e ha significato di “danza corale” che fa riferimento a detti movimenti). È causata dall'iperattività di alcuni circuiti dei gangli della base (strutture sottocorticali localizzate alla base degli emisferi cerebrali).
Si distinguono diverse forme di còrea: la còrea di Sydenham (nota anche come “ballo di San Vito”), la neuroacantocitosi e la còrea di Huntington (o malattia di Huntington), la più nota: si tratta di una malattia genetica neurodegenerativa che oltre a comportare problemi di coordinazione muscolare porta a declino cognitivo e demenza.
Va detto che movimenti coreici possono anche trovarsi nel parkinsonismo, nell’ipertiroidismo, nel lupus eritematoso sistemico o essere conseguenti a lesioni infiammatorie o degenerative del sistema extrapiramidale (quell’insieme di vie e centri nervosi che agiscono sulla corretta azione motoria).
I sintomi possono variare a seconda delle forme e tra gli individui che ne sono affetti: solitamente, problemi di umore e cognitivi si accompagnano a una generale mancanza di coordinazione e a un’andatura instabile; si possono avere difficoltà a masticare, deglutire, e nel parlare. Poi, con l’avanzare della malattia, si ha un ulteriore declino cognitivo e complicanze come polmonite e malattie cardiache.
Oltre all’anamnesi e all’esame neurologico concorrono alla diagnosi apposite scale/test di valutazione e indagini quali la tomografia computerizzata (TC), la risonanza magnetica (RM), la tomografia a emissione di positroni (PET).
La terapia mira sostanzialmente a gestire la malattia e prevenire/ritardare le complicanze: i farmaci neurolettici e gli antagonisti della dopamina (dopaminergici) sono utili contro i grandi movimenti coreici, gli antipsicotici per ridurre i sintomi neuropsichiatrici associati alla malattia.