Broncopneumopatie professionali

Le malattie polmonari professionali sono malattie causate o aggravate dal contatto con agenti sensibilizzanti nell'ambiente di lavoro. Ciascuna sostanza ha un effetto diverso sui polmoni, con sintomi differenti. Le malattie professionali più comuni sono l’asbestosi, la silicosi e le interstiziopatie da agenti chimici e fisici:

L'Asbestosi, detta anche fibrosi polmonare interstiziale, è una malattia polmonare cronica, provocata dall'inalazione di fibre di asbesto (amianto). Oggi l’asbesto (usato in passato soprattutto nell’edilizia e nell’industria navale) non è più utilizzato e, di riflesso, l’asbestosi è molto meno diffusa di un tempo. La malattia compare in genere dopo parecchi anni dall'esposizione. Le fibre di amianto inizialmente si posizionano a livello delle piccole vie aeree e qui si creano le prime lesioni. Successivamente, si assiste a un ispessimento diffuso e a una fibrosi che si estende ai polmoni. Inoltre, il deposito delle fibre attiva il sistema immunitario e ne segue una reazione infiammatoria da corpo estraneo. I principali sintomi sono una progressiva difficoltà respiratoria, senso di costrizione del torace, tosse cronica, debolezza (astenia) fino all’ insufficienza respiratoria. Oltre all’auscultazione, l'asbestosi si diagnostica con la radiografia toracica, la tomografia computerizzata (TC), la risonanza magnetica (RM) e con prove di funzionalità respiratoria. La terapia punta al controllo dei sintomi, al miglioramento della respirazione con l’uso di broncodilatatori, cortisonici, somministrazione di ossigeno.

La Silicosi è una malattia solitamente cronica provocata dall'inalazione di polvere di cristalli di silice. Nella fase iniziale, in genere, non presenta sintomi ma la progressione della malattia può arrivare a interessare gran parte del polmone e provocare riduzione di ossigeno nel sangue (ipossiemia), ipertensione polmonare e insufficienza respiratoria. Viene diagnosticata attraverso la storia clinica del paziente (anamnesi), accertamenti radiografici e la tomografia computerizzata (TC) al torace. Il trattamento si basa su terapie di supporto: la somministrazione di corticosteroidi orali, in alcuni casi il lavaggio polmonare. Si ricorre al trapianto polmonare raramente e solo nei casi gravi.

Le Interstiziopatie polmonari sono la conseguenza di un danno delle cellule che circondano gli alveoli (minuscole sacche d’aria presenti nei polmoni) e che causa infiammazione e fibrosi del tessuto polmonare. Le cause possono essere idiopatiche, così come infezioni, inalazione di polveri e sostanze tossiche, farmaci, esposizioni professionali, radiazioni. Difficoltà a respirare (dispnea) e tosse secca accompagnata da catarro sono i sintomi caratteristici. La diagnosi si basa sulla storia clinica del paziente, la valutazione funzionale respiratoria, specifiche analisi del sangue, accertamenti radiografici e la broncoscopia. Farmaci cortisonici, immunosoppressori e l’ossigenoterapia sono tra le opzioni a disposizione per il loro trattamento.

 


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