L’Atelettasia consiste nel collasso parziale o totale del polmone per il mancato passaggio di ossigeno negli alveoli polmonari. Questi costituiscono la porzione terminale dell’albero bronchiale ed è attraverso la loro sottilissima parete che avvengono gli scambi respiratori. Un rivestimento liquido, chiamato surfattante, contribuisce a tenerli aperti.
L’ostruzione o restringimento degli stessi può dipendere dalla presenza di muco, di corpi estranei inalati o ingeriti, dalla pressione provocata da un tumore o da un linfonodo ingrossato, dalla presenza di liquido (versamento pleurico) o aria (pneumotorace). L’accumulo di batteri e leucociti può dar corso a infezioni in corrispondenza del polmone collassato.
L’Atelettasia tende a manifestarsi dopo interventi di chirurgia toracica o addominale, per l’effetto dell’anestesia generale sulla respirazione, oppure in conseguenza di traumi o polmonite. Sono a rischio di svilupparla, inoltre, i soggetti in grave sovrappeso o con problemi di obesità.
Il sintomo più evidente dato dall’Atelettasia è la difficoltà respiratoria (dispnea), la cui gravità dipende dal grado di compromissione del polmone. Può aumentare anche la frequenza cardiaca, il soggetto può provare dolore al torace, e la pelle – a causa della scarsa presenza di ossigeno nel sangue – può assume una colorazione bluastra (cianosi).
La valutazione comprende la radiografia toracica, la tomografia computerizzata (TC) o la broncoscopia che permetteranno di formulare la diagnosi.
Il tipo di trattamento a cui ricorrere dipende dalla causa. Può essere prevista la pulizia delle vie aeree (tramite aspirazione), l’asportazione della massa o del corpo estraneo, se presente, con la broncoscopia o l’intervento chirurgico. La presenza di muco può essere trattata con farmaci mucolitici o broncodilatatori. Nei casi più gravi può essere prevista l’ossigenoterapia.
Smettere di fumare, un’apposita rieducazione al respiro con l’aiuto di dispositivi come la spirometria incentivatoria o il semplice esercizio fisico (se appena possibile) sono tutte misure utili tanto a prevenire un peggioramento della condizione quanto a facilitare il trattamento.