Giornata mondiale della Fisioterapia

Una postura sbagliata, la sedentarietà, un lieve trauma, i primi segni d'artrosi: il mal di schiena può dipendere da diversi fattori, da non sottovalutare. Nella Giornata Mondiale della Fisioterapia vieni a trovarci, il 14 settembre, nei nuovi Poliambulatori di Milano e Genova, ti spiegheremo come. Si potrebbe trattare, per esempio delle patologie del rachide, come cervicalgia e lombalgia. Pronota la tua visita al numero verde 800 909646.  Guarda la pubblicità ufficiale della Giornata, QUI.

 

Mal di schiena, cosa c'è dietro?

Il rachide è l’asse portante del tronco del corpo umano. È costituito da unità ossee, le vertebre, e da un insieme di tiranti legamentosi e muscolari. Ha inoltre una funzione di protezione nei confronti del midollo spinale e di ammortizzazione delle sollecitazioni meccaniche trasmesse dagli arti inferiori alla testa. Guardando il rachide da lato si nota che non è una struttura perfettamente diritta ma presenta tre curvature, due concave (lordosi cervicale e lombare) e una convessa (cifosi dorsale).

La vertebra presenta anteriormente un corpo di forma cilindrica, posteriormente invece sono presenti gli archi vertebrali che sovrapponendosi vanno a delimitare il canale vertebrale, al cui interno si trova il midollo spinale. Le vertebre sono articolate tra di loro a formare la struttura della colonna vertebrale, generalmente sono in numero di 33/34 (7 cervicali, 12 dorsali, 5 lombari, 5 sacrali e 4/5 coccigee).

Tra due corpi vertebrali attigui è presente un’articolazione con struttura mobile ed ammortizzante: il disco intervertebrale. Il disco intervertebrale è costituito da due parti distinte: un nucleo polposo (parte centrale, formata da una sostanza gelatinosa trasparente costituita per l’80% da acqua) e un anello fibroso (parte periferica, fibro-elastica). I dischi intervertebrali funzionano come cuscinetti assorbendo i carichi (peso della parte superiore del corpo, eventuale peso movimentato, postura assunta) che gravano sul tronco. Il carico sul rachide è supportato in modo ottimale quando il cuscinetto è compresso uniformemente, quando cioè le vertebre sono disposte in modo normale e la schiena mantiene le curve fisiologiche. Se la schiena è flessa o estesa, la posizione inclinata delle vertebre causa uno schiacciamento irregolare del disco il cui nucleo polposo può essere spinto ai margini del disco e, a lungo andare, erniarsi (cioè fuoriuscire) dall’anello fibroso.

Le faccette articolari delle vertebre sono conformate in modo tale che il movimento della colonna sia favorito in direzione antero-posteriore (flesso-estensione) nella parte lombare, e in direzione orizzontale (rotazione) nella parte toracica.  Il rachide cervicale è quello con la mobilità più completa nei tre piani di movimento (flesso-estensione, rotazione ed inclinazione laterale). La flessibilità del rachide viene determinata dai molteplici segmenti ossei sovrapposti con interposizione dei dischi intervertebrali collegati tra loro da muscoli e legamenti che consentono la deformazione sui tre piani del movimento pur garantendo la stabilità di sostegno.

 

Cervicalgia e lombaglia

Sono due dei disturbi dell’apparato locomotore più frequenti in età adulta e nel mondo occidentale. Possono presentarsi già a partire dai 30 anni sebbene il picco di insorgenza si colloca nelle fasce d’età più avanzate.

  • cervicalgia: dolore localizzato a livello del collo. Il dolore può affiancarsi a sintomi secondari, quali tensione ed affaticamento muscolare locale.
  • lombalgia: dolore localizzato a livello della zona lombare, nella parte bassa della colonna vertebrale.

Il dolore può affiancarsi a sintomi secondari, quali tensione ed affaticamento muscolare. Il dolore può insorgere come acuto (durata fino a 4 settimane) o essere di natura cronica (durata maggiore di 6 mesi).

La cervicalgia e la lombalgia possono essere scatenate da un insieme di cause numerose ed eterogenee, ad esempio:

  • sedentarietà
  • lesioni traumatiche
  • contratture muscolari
  • protrusioni o ernie discali
  • ipercifosi dorsale o iperlordosi cervicale o lombare
  • artrosi e malattie reumatiche
  • crolli vertebrali da osteoporosi in sede dorsale o lombare.

 

Diagnosi clinica

Inizia in primo luogo con l’analisi dei sintomi e dei segni raccolta da medico curante. Se necessario, il paziente verrà indirizzato all’esecuzione di una Visita Specialistica Fisiatrica tramite la quale verrà impostato un Progetto Riabilitativo Individuale sulla base della sintomatologia riportata e delle cause sottostanti. A seguito della visita, se indicato, il paziente potrà accedere all’esecuzione di fisioterapia o di terapie fisiche. In alcuni casi di persistenza e resistenza del dolore, il paziente potrà invece essere indirizzato all’esecuzione di visita presso la Medicina del Dolore al fine di avere un maggior controllo sulla sintomatologia percepita ed eventualmente in un secondo momento intraprendere l’iter riabilitativo. È possibile, ovviamente, che si debba ricorrere anche a una diangosi strumentale, tramite esami radiologici, TC o risonanza magnestica del segmento del rachiede interessato.

Trattamento

Quello di prima linea, sul dolore acuto, consiste nella prescrizione di antalgici; sul dolore persistente entra invece in gioco l’importanza della Fisioterapia e delle Terapie Fisiche. L’assunzione di farmaci infatti consente un beneficio immediato con una risoluzione veloce sul dolore, senza andare a curarne la causa né a prevenire le recidive.

Un beneficio persistente lo si ottiene invece con l’esecuzione della fisioterapia, soprattutto in quei casi in cui il dolore cervicale o lombare recidiva oppure riconosce una causa cronica (lavoro, posture scorrette, sedentarietà).

La massoterapia e l’esercizio fisico sia passivo che attivo aiutano a risolvere le contratture muscolari, aumentano la flessibilità articolare con lo stretching, rinforzano la muscolatura del rachide e dell’addome e portano all’acquisizione di posture corrette sia lavorative sia nella vita di tutti i giorni. La fisioterapia può inoltre essere accompagnata dall’applicazione di terapie fisiche (ad esempio elettroterapia antalgica, diatermia resistivo-capacitiva, ultrasuoni, laser) che apportano una diminuzione del dolore e dell’infiammazione.

 

Prevenzione

consiste nell’eliminare, quando possibile, le cause di cervicalgia o lombalgia. Un aspetto importante per la prevenzione è quello di istruire bene le persone sul fatto che cause frequenti consistono nel mantenimento di posture scorrette (ad esempio stare seduti davanti allo schermo del computer con il collo in iperlordosi e il rachide dorsale in ipercifosi oppure stare sdraiati sul divano col collo flesso mentre si guarda la TV). Un altro aspetto importante da considerare è la movimentazione di carichi in modo improprio durante l’attività lavorativa o l’attività sportiva: in questo caso il rachide lombare è più sollecitato di quello cervicale.

Nella prevenzione è quindi importante apprendere le corrette posture da tenere nel lavoro e nella vita di tutti i giorni, rinforzare la muscolatura del tronco ed eseguire di esercizi per la flessibilità articolare. Queste abilità possono essere apprese sotto la guida di un esperto fisioterapista ma poi possono essere proseguite autonomamente dal paziente al proprio domicilio. Infatti, per prevenire l’insorgenza della cervicalgia o della lombalgia, è importante che gli esercizi vengano eseguiti dal paziente con costanza.


GH4T12Fv7resHnpU