Aterosclerosi carotidea, studio triennale su 260 pazienti

Una grande ricerca sulla aterosclerosi carotidea, l’hanno realizzata in sei anni i medici della Cardiologia, della Angiologia e della Diagnostica per immagini dell’IRCCS Maugeri Pavia, con il supporto del Laboratorio di Informatica e Sistemistica dello stesso Istituto.

“Nello studio”, spiega Oronzo Catalano, aiuto coordinatore in Cardiologia riabilitativa e primo autore della ricerca,  “abbiamo utilizzato come metodologia diagnostica principale la Risonanza Magnetica Nucleare, in grado di analizzare in modo non invasivo la placca aterosclerotica con una sorta di ‘istologia virtuale’". 

Lo studio, denominato MAGNETIC (Magnetic resonance imaging As a Gold standard for Noninvasive Evaluation of aTherosclerotic Involvement  of Carotid arteries), ha coinvolto 260 pazienti portatori asintomatici di placche carotidee, che sono stati seguiti per tre anni. “Si tratta di una delle casistiche più ampie al mondo per questo genere di studi”.

Lo studio ha avuto una fase di arruolamento dal 2013 al 2016 e una fase successiva di follow-up di tre anni conclusasi alla fine del 2019. 

Il primo lavoro scritto, relativo alla parte trasversale della ricerca, è stato appena pubblicato sulla rivista Scientific Reports, del gruppo editoriale Nature, col titolo Evolving determinants of carotid atherosclerosis vulnerability in asymptomatic patients from the MAGNETIC observational study.

“In esso”, spiega Catalano, “si dimostra come la maggior parte dei fattori di rischio correggibili, come la colesterolemia, la pressione arteriosa, il fumo, la glicemia, perdono la loro capacità di influenzare la vulnerabilità della placca aterosclerotica se ben trattati. Mentre i fattori di rischio non correggibili, come l’entità della stenosi, il sesso, le comorbidità o le familiarità per coronaropatia, il lato della lesione, mantengono la loro rilevanza”. 

Sono ora in preparazione ulteriori articoli. Il primo dei quali tratterà il focus principale della ricerca che è valutare la reversibilità della vulnerabilità di placca, in soggetti sottoposti ad un trattamento appropriato dei fattori di rischio cardiovascolare. In altre parole se le lesioni aterosclerotiche a rischio (placche"vulnerabili") sulla base di una prima valutazione RMN possono evolvere in senso migliorativo a successive rivalutazioni. 

 

Evolving determinants of carotid atherosclerosis vulnerability in asymptomatic patients from the MAGNETIC observational study

Oronzo Catalano, Giulia Bendotti, Alessia Mori, Maria De Salvo, Marialuisa Falconi , Teresa L Aloi, Valentina Tibollo, Riccardo Bellazzi, Alberto Ferrari Bardile, Stefano Montagna, Clara Pesarin, Paolo Poggi, Roberto Pedretti, Silvia G Priori.

 

Leggi: https://rdcu.be/ceiam ; PubMed: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33504842/   

 

 


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