Disturbi del sonno e Covid-19 è l’argomento affrontato da una ricerca firmata da alcuni studiosi, fra cui Francesco Fanfulla del Centro di Medicina del sonno dell’IRCCS Pavia, pubblicata da Sleep Medicine nel dicembre 2021.
«La pandemia», hanno scritto gli autori, «ha fortemente influenzato le abitudini quotidiane e il benessere psicologico e molti studi indicano grandi modifiche in diversi domini del sonno e correlati al sonno. Tuttavia, l'eccitazione pre-sonno durante la pandemia è stata sostanzialmente trascurata». Un’esclusione, quest’ultima, che non consente di avere un quadro completo sull’argomento «poiché l'ipereccitazione rappresenta uno dei fattori principali per lo sviluppo e la perpetuazione del disturbo da insonnia cronica, la valutazione delle variabili associate ad alti livelli di eccitazione pre-sonno durante la pandemia è clinicamente rilevante». Lo studio mirava a valutare la prevalenza e gli elementi predittivi della qualità del sonno percepita e dell'eccitazione pre-sonno in un campione italiano durante il lockdown del Covid-19.
Gli studiosi hanno utilizzato un sondaggio online per raccogliere dati sociodemografici, ambientali, clinici, sul sonno e relativi al sonno auto-segnalati. «Il nostro campione finale», raccontano, «comprendeva 761 partecipanti»
Che cosa ne è emerso? Oltre a un'alta frequenza di scarsa qualità del sonno, sintomi depressivi e di stress, i risultati mostrano che «quasi la metà del campione soffriva di livelli clinicamente rilevanti di almeno una componente (cioè cognitiva, somatica) dell'eccitazione pre-sonno. I soggetti con maggiore eccitazione prima del sonno hanno mostrato una qualità del sonno peggiore. Inoltre, la qualità del sonno era fortemente associata all'eccitazione pre-sonno somatica e cognitiva».
Per quanto riguarda invece i predittori del sonno, «i sintomi di stress depressivo e correlato agli eventi sono stati i principali fattori associati sia alla scarsa qualità del sonno sia componenti di eccitazione pre-sonno».
Secondo i somnologi «questi risultati suggeriscono che la valutazione di specifici fattori legati al sonno (vale a dire, l'eccitazione pre-sonno), insieme a misure più ampie, può essere cruciale per descrivere il complesso impatto della pandemia sul sonno e per aiutare a prevenire e contrastare la diffusione dei sintomi dell'insonnia».
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Pre-sleep arousal and sleep quality during the COVID-19 lockdown in Italy