L’Emispasmo del nervo facciale è una contrazione involontaria e discontinua dei muscoli di un lato del viso: il nervo facciale (o VII nervo cranico) controlla infatti i muscoli della mimica facciale.
Il disturbo colpisce maggiormente le donne e insorge in genere dopo i 40 anni.
La causa dell’emispasmo (che è in genere spontanea e quasi mai conseguenza di un trauma) è la compressione del nervo facciale da parte di un vaso sanguigno pulsante. Nella fase iniziale le contrazioni possono coinvolgere solo le palpebre con dei piccoli movimenti fino ad arrivare alla chiusura totale dell’occhio, per poi diffondersi alla guancia e alla bocca.
Stress, affaticamento e luce intensa possono peggiorare i sintomi di questo disturbo. Negli emispasmi facciali prolungati nel tempo, i muscoli interessati possono indebolirsi.
Per arrivare a una diagnosi, è utile eseguire la risonanza magnetica (RM), che permette di valutare il vaso sanguigno responsabile dell’affezione. Un ulteriore accertamento può essere l’elettromiografia.
Sul fronte della terapia si è dimostrata efficace per l’emispasmo facciale la tossina botulinica di tipo A. La sostanza viene iniettata nel muscolo interessato dallo spasmo, con un effetto di rilassamento e conseguente riduzione o eliminazione delle contrazioni. L’effetto dura dai 3 ai 6 mesi, dopodiché il trattamento deve essere ripetuto. Per trattare l’emispasmo facciale possono essere utilizzate anche le terapie per la cura della nevralgia del trigemino (farmaci anticonvulsivanti, baclofene, amitriptilina).
In alcuni casi l’unica soluzione è curare la causa agendo sulla decompressione vascolare. Con un intervento di microchirurgica si “allontana” il vaso sanguigno dal nervo facciale mettendo tra essi un piccolo tampone per evitare il contatto e quindi la compressione che causa lo spasmo. In caso di recidive (rare) è possibile fare un ulteriore intervento.