Maugeri in Arte riprende da dove aveva lasciato

Torna Maugeri In Arte, il progetto di umanizzazione dei luoghi di cura di Ics Maugeri. Interrottasi dopo tre anni all’inizio della pandemia, ossia a fine febbraio 2020, la rassegna di concerti e mostre torna il 17 maggio, riprendendo proprio dove aveva lasciato: da una mostra dell’artista pavese Stefano Brocca, che aveva appena iniziato un’esposizione quando il Covid impose lo stop.

«Il progetto Maugeri in Arte», ricorda Annalisa Andaloro, a capo del procurement di Ics Maugeri e storica animatrice dell’iniziativa, «nasce nel 2017 dall’idea di fare dell’ospedale un luogo di vita e di cultura oltre che di cura, ma anche di avvicinare l'ospedale alla città aumentandone la percezione di luogo sociale e culturale, di spazio comune. Nasce, inoltre, dalla consapevolezza e dalla conoscenza, ormai osservata scientificamente, che la bellezza, nelle sue varie forme, possa contribuire al positivo decorso di una malattia».

Fra tra il 2018 ed il 2020 erano stati 73 gli interventi realizzati, coinvolgendo anche importanti istituzioni culturali come il Conservatorio di Musica, Istituto Superiore di Studi Musicali, «Franco Vittadini», di Pavia. Gli eventi, interamente gratuiti, si svolgono una volta a settimana, prevalentemente presso l'Area Lounge dell’IRCCS Maugeri Pavia, in via Maugeri, 10. Nello sviluppo del nuovo Maugeri in Arte, previste iniziative per coinvolgere tutti gli Istituti italiani (17 in sei regioni) e i pazienti impossibilitati a seguire attraverso trasmissioni straeming. La nuova serie di eventi torna il 17 maggio al 7 giugno con Pianeta Terra personal di Stefano Brocca, pittore che si caratterizza per utilizzare, nelle sue opere, materiali di scarto, packaging, materiali da imballo, pezzi avviati in discarica che rifluiscono dentro un racconto di visione e colore. Ad accompagnare la vernice della mostra, alle 16,30 del giorno di apertura, ci sarà un concerto per piano di Francesca Ramondetti, medico della Direzione sanitaria dell’IRCCS Maugeri di Pavia.

Pavese, classe 1971 Brocca è un autodidatta, così appassionato fino a seguire per due anni i corsi serali di ritratto e nudo dell’Accademica Carrara di Bergamo. Come ha scritto il critico e pittore Rosario Ticli, di cui ha frequentato a lungo lo studio, “Brocca ha approfondito con particolare sensibilità e genialità la lezione dell'espressionismo astratto, e soprattutto di quella sua singolare interpretazione, che si è costituita tra l'action painting di Jackson Pollock animata dalla psico-materia, che da questi danno vita all'arte Cromocoat. Grazie alla maestria tecnica del dripping”, prosegue Ticli, “ossia l'intervento del colore che viene fatto colare direttamente sullo spazio della tela, nascono così particolari effetti dinamici, il rapporto linea-colore si inscrive in un impulso compositivo istintivo”.

“Ho scoperto che nelle discariche di materiali inerti esistono nascoste vere e proprie opere d’arte, pronte per essere create”, racconta Brocca, “e chiedo ad amici e parenti di donarmi le loro vecchie lastre radiologiche, ormai introvabili perché oggi i referti viaggiano su dvd”.

Così una panoramica dentale, una frattura o una calcolosi vengono consegnate all’eternità.


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