La scintigrafia polmonare perfusoria è un esame di medicina nucleare nel quale si somministra al paziente per via endovenosa un radiofarmaco (preparato radioattivo innocuo per l’organismo) che va a distribuirsi all’interno del circolo polmonare. L’esame si esegue per vedere il flusso sanguigno polmonare ed è molto utile nella valutazione di embolia polmonare, funzione polmonare, tumori, enfisema, sarcoidosi e per verificare l’efficacia delle terapie trombolitiche-anticoagulanti per embolia. Il paziente viene posizionato sul lettino di una apparecchiatura, la gamma-camera che rileva il segnale emanato dal tracciante radioattivo iniettato e lo invia a un computer che elabora l’immagine dell’organo in esame facendo la mappa dei vasi arteriosi. I risultati sono abbastanza simili all'angio TAC polmonare.
Per l’esecuzione della scintigrafia polmonare perfusoria non è necessaria alcuna preparazione da parte del paziente. L'esame non ha effetti collaterali, ma non possono sottoporsi donne in stato di gravidanza o in fase di allattamento. È richiesta la presenza di un accompagnatore nel caso in cui il paziente soffra di claustrofobia e si renda necessario somministrare farmaci ansiolitici per l’esecuzione dell’esame. Il paziente in questo caso non sarà poi in grado di mettersi alla guida. La durata della scintigrafia perfusionale varia dai 15 ai 30 minuti.