L’ angiocardioscintigrafia di primo passaggio è una tecnica diagnostica che rileva il passaggio di un bolo radioattivo attraverso vena cava superiore, atrio e ventricolo destro del cuore, arteria e circolo polmonare, atrio e ventricolo sinistro e aorta ascendente. Misura diversi parametri quali la frazione d’eiezione ventricolare (cioè la quantità di sangue pompato a ogni contrazione), la gittata cardiaca (il volume di sangue espulso in un minuto) e la velocità di eiezione e riempimento del cuore. L’esame fornisce informazioni sulla funzionalità dei ventricoli cardiaci e sull’eventuale presenza di shunt, ovvero passaggi anomali del flusso sanguigno nelle cavità cardiache.
L’ angiocardioscintigrafia di primo passaggio è indolore. Al paziente viene rapidamente iniettato in una vena periferica un piccolo quantitativo di farmaco radioattivo innocuo (99mTc-DTPA) e il suo transito nei compartimenti cardiaci prima destro e poi sinistro viene registrato con una gamma-camera che fornisce le immagini (25-40 al secondo). L’esame si può eseguire sia a riposo, sia iniettando il radiofarmaco quando il paziente è sottoposto a sforzo fisico con un cicloergometro (cyclette).
L’acquisizione delle immagini dura solo pochi secondi.