PATOLOGIE

Sclerosi laterale amiotrofica (SLA)

La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce simultaneamente i motoneuroni della corteccia cerebrale, del tronco encefalico e del midollo spinale. La perdita di queste cellule interrompe i segnali diretti ai muscoli volontari, provocandone debolezza, atrofia e, nel tempo, paralisi. Le funzioni cognitive e sensoriali sono in genere preservate, anche se una quota di pazienti manifesta disturbi comportamentali o demenza fronto-temporale. La malattia esiste in forma sporadica (circa 90 % dei casi) e familiare (circa 10 %), quest’ultima legata a mutazioni in oltre 30 geni.

  • Debolezza e atrofia muscolare progressiva (arto superiore, arto inferiore o distretto bulbare all’esordio)
  • Crampi, fascicolazioni e incremento del tono muscolare
  • Difficoltà a parlare (disartria)
  • Difficoltà a deglutire e scialorrea
  • Dispnea da coinvolgimento dei muscoli respiratori
  • Spossatezza e dolori osteo-muscolari
  • Possibili alterazioni cognitive o comportamentali

  • Mutazioni genetiche: trasmissione autosomica dominante nelle forme.
  • Fattori ambientali: esposizione a metalli pesanti, pesticidi o altre sostanze neuro-tossiche.
  • Eccesso di glutammato che provoca danni alle cellule nervose.
  • Stress ossidativo e deficit di fattori di crescita neuronale.

Nella maggior parte dei pazienti la malattia è il risultato di più fattori concomitanti.

La diagnosi è clinica e di esclusione. Il neurologo raccoglie anamnesi dettagliata (compresa la familiarità) e valuta i segni di 1° e 2° motoneurone. Gli esami di supporto includono:

  • Elettromiografia e conduzione nervosa per documentare denervazione attiva e cronica.
  • Risonanza magnetica o TAC per escludere altre patologie.
  • Analisi di laboratorio e liquor, comprese ricerche di biomarcatori e test genetici mirati nelle forme sospette.

Non esiste una cura risolutiva. La gestione mira a rallentare l’evoluzione e a mantenere la migliore qualità di vita possibile mediante:

  • Terapia farmacologica: impiego di molecole che modulano i livelli di glutammato e, ove necessario, di farmaci sintomatici per crampi, eccesso di saliva, spasticità o difficoltà respiratoria..
  • Monitoraggio respiratorio e ventilazione non invasiva o invasiva nei casi di insufficienza.
  • Supporto nutrizionale fino alla gastrostomia percutanea in presenza di disfagia grave.
  • Riabilitazione motoria, logopedica e occupazionale con programmi individuali.
  • Presidi di comunicazione e ausili per la mobilità.
  • Assistenza multidisciplinare che integri neurologo, pneumologo, fisiatra, nutrizionista, psicologo e palliativista, estesa al caregiver.

Le informazioni presenti nel sito, validate dai nostri medici, sono destinate a scopi informativi/divulgativi e non sostituiscono in nessun modo il rapporto diretto medico-paziente, né la visita specialistica. È fondamentale sempre consultare il medico per una diagnosi precisa e trattamento personalizzato.

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