Sindrome da postura fissa

Le diverse attività lavorative portano ad assumere le stesse posizioni per periodi di tempo più o meno prolungato e/o a ripetere frequentemente determinati movimenti. Per evitare problemi muscoloscheletrici agli arti, al collo, alle articolazioni e alla schiena è quindi importante assumere posture corrette e cercare di cambiare posizione con regolarità.

Sollevare da soli oggetti pesanti, afferrare utensili in maniera scorretta, così come eseguire movimenti del polso e delle dita frequenti e ripetitivi, possono favorire lo sviluppo di dolori muscolari, di dolori articolari o della sindrome del tunnel carpale.

Negli impieghi con postura fissa in piedi, le caratteristiche del piano di lavoro possono favorire l’assunzione di una postura scorretta. La profondità di un piano di lavoro non dovrebbe superare i 55 cm, mentre la sua altezza dovrebbe essere tale da consentire di lavorare con il gomito piegato ad angolo retto. Questo permette di mantenere la schiena eretta. Inoltre, per alleviare il peso sulle gambe, è buona pratica utilizzare un rialzo su cui appoggiare un piede alternando con regolarità quello destro con quello sinistro.

Anche negli impieghi con postura fissa seduta le caratteristiche del piano di lavoro sono importanti. Un piano di lavoro troppo distante, troppo altro, troppo basso o con spazio insufficiente per ospitare adeguatamente gli arti inferiori può favorire posture errate e conseguenti problemi muscoloscheletrici. Appoggiare gli avambracci sul piano di lavoro o, nel caso in cui il punto di lavorazione fosse sollevato, su un rialzo aiuta a prevenire problemi attraverso periodi di riposo muscolare.

È però importante sottolineare che la sindrome da postura fissa non è sempre e soltanto dovuta alla prolungata assunzione di posizioni errate. Infatti, per contrastare l’eventualità di disturbi alla colonna vertebrale (vedi Alterazioni strutturali della colonna vertebrale) è comunque consigliabile, anche nel caso di posture corrette, cambiare posizione frequentemente, all’incirca ogni ora, alternando posizioni in piedi con quelle da seduti e viceversa.

Per una versione illustrata delle posture corrette e di quelle da evitare, si consiglia la visione dell’opuscolo, accessibile gratuitamente online, “I disturbi muscoloscheletrici lavorativi” pubblicato da INAIL.


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