Disturbi da stress lavoro-correlati

Lo Stress può essere definito come lo stato di disagio psichico che insorge quando l’ambiente esterno pone richieste e oneri che sollecitano l’individuo a fornire prestazioni superiori al normale, quantitativamente o qualitativamente. 

In ambito occupazionale, situazioni stressanti possono originare da carichi di lavoro e responsabilità sbilanciati, rigidità o eccessiva variabilità dei compiti, loro ripetitività/monotonia, conflitti interpersonali, lavoro a turni, lavoro notturno, fattori ambientali disturbanti (rumore, odori, microclima). Particolarmente a rischio (possibilità di burn-out) sono gli operatori sanitari e, più in generale, coloro che svolgono professioni di assistenza e aiuto: insegnanti ed educatori, religiosi e missionari, volontari e assistenti sociali, forze dell’ordine.

Lo Stress è percepito dai lavoratori come una delle principali minacce alla loro salute e è ritenuto responsabile, più o meno direttamente, di almeno la metà delle giornate lavorative perdute, con evidenti ricadute di natura economica e sociale. In Italia, il decreto legislativo 81/2008 (recepimento di direttive comunitarie) sancisce chiaramente che i possibili effetti dallo stress lavoro-correlato devono essere adeguatamente considerati nel processo di valutazione del rischio, premessa indispensabile a successivi interventi di natura preventiva.

Entro certi limiti, ciascun individuo è in grado di adattarsi a situazioni stressanti e di fornire le prestazioni richieste senza danni alla salute. Quando tuttavia tali limiti sono superati, il rendimento lavorativo e la gratificazione professionale diminuiscono e possono insorgere manifestazioni cliniche.

La Sindrome da stress comprende:

  • manifestazioni emozionali: ansia, depressione, irritabilità, attacchi di panico;
  • comportamentali: comportamenti d’evitamento, disturbi alimentari, sessuali, del sonno, abuso di sostanze, abulia, incapacità di reagire, difficoltà interpersonali, aggressività;
  • psicosomatiche: malessere generale, cefalea, manifestazioni digestive, manifestazioni cardiovascolari, immunodepressione, variamente associate tra loro.

La Sindrome da stress non è chiaramente identificata dal punto di vista nosologico. Infatti, sia l’International Classification of Diseases ICD, sia il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders DSM concordano nell’individuare solo due condizioni direttamente correlate allo stress (non solo lavorativo):

  • il Disturbo post-traumatico da stress DPTS, caratterizzato da comportamenti tesi a evitare ogni situazione che ricordi il problema, pensiero ossessivo sui problemi del lavoro, iperallerta, disturbi d’ansia e depressivi;
  • il Disturbo dell’adattamento DA, caratterizzato da fattori di rischio e fenomeni clinici simili a quelli del DPTS, ma di minore intensità e gravità.

Queste sono anche le uniche entità nosologiche riconosciute in ambito assicurativo dall’INAIL. Ne deriva l’importanza di un accurato inquadramento diagnostico, non solo ai fini clinici, ma anche per l’eventuale dimostrazione del nesso di causa tra le vessazioni subite in ambito lavorativo e il danno patito.

La maggioranza delle Psicopatologie disabilitanti per quanto la prosecuzione/ripresa del lavoro, sono passibili di interventi terapeutici e riabilitativi. Secondo criteri di appropriatezza questi soggetti sono indirizzati a percorsi diagnostici e programmi di trattamento in regime di degenza (eccezionalmente), di Macro-Attività Ambulatoriale Complessa MAAC o attività ambulatoriale semplice.

L’invio del paziente o la richiesta di intervento (diagnostico e riabilitativo) possono giungere da diversi soggetti/strutture:

  • medici curanti di medicina generale e/o altri specialisti;
  • specialisti dell’INAIL e medici del lavoro dislocati sul territorio;
  • consulenze interne;
  • richiesta di visita di II livello da parte delle aziende.

Ogni richiesta viene vagliata tramite l’ambulatorio specialistico di Medicina del lavoro.


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